sabato 12 gennaio 2013

Pietre nere, pietre bianche, gatto nero, gatto bianco


Ciao a tutti!

Non so se avete presente il film: 'Gatto nero, gatto bianco' del 1998, del regista serbo-bosniaco Emir Kusturica. 
È un lungometraggio surreale, divertentissimo, che tratteggia un affresco della popolazione gitana. 
Tra i protagonisti (tantissimi) spiccano questi due gatti onnipresenti, uno bianco ed uno nero. Questo film lo vidi ai tempi dell'università, quando ero innamorata del primo Almodovar e cercavo sempre opere cinematografiche originali (tipo film senza dialogo, senza trama, genere sottotitolato ... a ripensarci oggi mi viene da ridere!).

Forse per il riferimento allo Yin e yang, al bianco e al nero, ma creando i miei ultimi orecchini in onice ed agata bianca mi è tornato in mente quel film e quel periodo bello e brutto insieme, di 15 anni fa. 
Un periodo della vita in cui si sperimenta quell'indipendenza di azione e di pensiero che forse al liceo era rimasta incatenata alle rigide regole del sistema scolastico e di qualche frequentazione (in classe) obbligatoria che non ci permetteva davvero di scegliere i nostri compagni di viaggio nel mondo dell'apprendimento.

L'onice nero è considerata la pietra del Tao, per il suo colore scuro ma molto riflettente, in oriente si pensa che equilibri il maschile ed il femminile. Utilizzata nei riti della fertilità come l'ambra, si utilizza per potenziare la forza sessuale. L'onice appartiene alla famiglia dei Quarzi, come l'agata ma, a differenza di questi, e' opaca e la luce non l'attraversa. E' una pietra stratificata e, come già scritto sul post dei cammei, veniva incisa per creare bassorilievi. 

Il nome onice deriva dalla parola greca onyks che significa unghia. La leggenda narra che l'unghia di Venere, spezzata da una freccia di Cupido, fu trasformata in pietra dalle Parche (le vecchie tessitrici del filo della vita). Nell'antichità l'onice ha avuto un'alterna fortuna, prima considerata un potente talismano contro le forze del male poi, forse a causa del suo colore nero, passò a rappresentare un talismano malefico, evocatore del mondo dei morti. 


Oggi in cristalloterapia viene utilizzata per contrastare le forze maligne, assorbendole in se stessa e distruggendole.

Viene tenuta in casa o portata addosso in situazioni critiche per le quali è necessario "disattivare" le energie negative.
Le pietre nere mi affascinano moltissimo, mi piace associarle al loro colore opposto, il bianco, o ad elementi molto luminosi come l'argento, così mi sembra di ristabilire quell'equilibrio nell'oggetto creato... 
come nell'alternarsi di un gatto nero ad un gatto bianco!

A presto!

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