Ciao a tutti!
Non so se avete presente il film: 'Gatto
nero, gatto bianco' del 1998, del regista serbo-bosniaco Emir
Kusturica.
È un lungometraggio surreale, divertentissimo, che tratteggia
un affresco della popolazione gitana.

Forse per il riferimento allo Yin e yang, al bianco e al nero, ma creando i miei ultimi orecchini in onice ed agata bianca mi è tornato in mente quel film e quel periodo bello e brutto insieme, di 15 anni fa.


Il nome onice deriva dalla parola greca onyks che significa unghia. La leggenda narra che l'unghia di Venere, spezzata da una freccia di Cupido, fu trasformata in pietra dalle Parche (le vecchie tessitrici del filo della vita). Nell'antichità l'onice ha avuto un'alterna fortuna, prima considerata un potente talismano contro le forze del male poi, forse a causa del suo colore nero, passò a rappresentare un talismano malefico, evocatore del mondo dei morti.
Oggi in cristalloterapia viene utilizzata per contrastare le forze maligne, assorbendole in se stessa e distruggendole.
Viene tenuta in casa o portata addosso in situazioni critiche per le quali è necessario "disattivare" le energie negative.
Le pietre nere mi affascinano moltissimo, mi piace associarle al loro colore opposto, il bianco, o ad elementi molto luminosi come l'argento, così mi sembra di ristabilire quell'equilibrio nell'oggetto creato...
come nell'alternarsi di un gatto nero ad un gatto bianco!
A presto!
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